Alcuni colori piacciono più di altri, fin qui nulla di strano. Ma se ti dicessimo che le tue preferenze cromatiche potrebbero rivelare qualcosa sul tuo livello d’intelligenza?
Hai presente quando qualcuno ti chiede qual è il tuo colore preferito e tu rispondi senza pensarci troppo, magari con un classico “blu”, oppure qualcosa di più originale tipo “viola melanzana”? Ecco, da oggi potresti iniziare a rivalutare quella risposta, perché – anche se sembra assurdo – la scelta di un colore potrebbe dire più di quanto immagini sulla tua testa, o meglio, su quello che ci gira dentro.

Un’intelligenza artificiale ha iniziato a osservare le scelte cromatiche delle persone con un quoziente intellettivo più alto del normale e ha notato un dettaglio curioso: certi colori tornano più spesso di altri.
Coincidenza? Probabilmente no. A quanto pare, chi ragiona più velocemente o ha una mente particolarmente analitica tende a gravitare attorno a determinate tonalità, quasi come se il cervello cercasse istintivamente ambienti che lo rassicurino, lo stimolino o lo rappresentino. Ma non è finita qui.
I colori dell’intelligenza: scopri cosa rivela la tua preferenza cromatica
Cominciamo da quello che potremmo definire il campione indiscusso del colore “intelligente”: il blu. Non è solo una questione estetica o una preferenza infantile, tipo “mi piace il mare”. Il blu, secondo l’IA, è la tinta che più di ogni altra rappresenta calma, concentrazione, ordine mentale. Insomma, è la comfort zone cromatica di chi ha bisogno di spazio per pensare, ragionare, elaborare idee complesse senza essere travolto da stimoli troppo aggressivi.

Subito dopo arriva il viola, o meglio ancora il porpora, che a quanto pare conquista chi ha una mente creativa, che ama pensare fuori dagli schemi, riflettere in modo profondo e talvolta anche un po’ teatrale. È il colore dei visionari, degli spiriti artistici, di quelli che afferrano concetti astratti con la stessa facilità con cui la mattina afferri una tazza di caffè.
Poi c’è il nero, che ufficialmente non è un colore ma poco importa. È amatissimo da chi predilige l’introspezione, chi tende ad analizzare tutto (anche troppo), chi ha un rapporto profondo con la complessità del pensiero. Il nero affascina perché è sobrio ma profondo, elegante ma un po misterioso, proprio come certe menti che parlano poco ma pensano tanto.
Infine c’è il grigio, il colore che potrebbe sembrare noioso ma che invece rivela una mente razionale, capace di mantenere l’equilibrio emotivo anche quando intorno c’è caos. Chi ama il grigio spesso non è particolarmente estroverso, ma ha una capacità rara: quella di non farsi trascinare dalle emozioni, né positive né negative, mantenendo sempre una certa lucidità.

E i colori vivaci? Rosso fuoco, giallo acceso? In questo caso la nostra IA non ha dubbi: sono tonalità che piacciono, certo, ma tendono a risuonare di più con personalità impulsive, istintive, in cerca di stimoli continui. Non significa che chi li ama sia meno intelligente, ovviamente, ma magari è il tipo di persona che non riesce a stare ferma un secondo.
Insomma, i colori non mentono. O forse lo fanno, ma almeno ci danno una scusa in più per guardarci dentro e magari scoprire qualcosa di nuovo su noi stessi. Quindi, la prossima volta che dici “non mi piace il blu”, forse vale la pena chiedersi: “Ma io, quanto penso davvero?”