Ci sono alcuni dettagli a cui si dovrebbe prestare attenzione quando si compra la carne al supermercato: meglio non commettere errori, altrimenti si rischia grosso.
Comprare la carne al supermercato è diventata un’abitudine molto frequente: c’è chi ci trova un risparmio considerevole rispetto al comprarla in macelleria o chi lo fa semplicemente per comodità. Infatti, mentre si acquistano altri prodotti indispensabili, si approfitta per guardare le offerte nel banco macelleria e comprare direttamente la carne qui.
In genere è effettivamente conveniente acquistare la carne al supermercato per via del suo rapporto qualità-prezzo, anche se purtroppo le fregature sono dietro l’angolo. Noi, come consumatori, dovremmo sempre aguzzare la vista per evitare di portare in tavola prodotti vecchi o che possono farci male. Ecco allora i dettagli da non trascurare quando si compra la carne al supermercato.
Fra i tanti tipi di carne che si possono acquistare al supermercato c’è la carne macinata che è così versatile ed utile per preparare sughi, polpette ed altri manicaretti. In genere questa carne è confezionata in pack trasparenti con delle etichette ma non è facile risalire al vero percorso della materia prima, dal pascolo al banco frigo.
Nel caso della carne macinata, sull’etichetta spesso ci sono indicazioni come “Origine UE” o “Origine UE e non UE”, formule un po’ vaghe, seppure legali. Queste diciture infatti rispettano la normativa europea ma è difficile risalire alla tracciabilità poiché si tratta di una sigla molto generica che non fornisce informazioni utili sulla qualità dell’allevamento o sui controlli sanitari effettuati.
La situazione si complica ulteriormente quando si trova la dicitura “Origine UE e non UE”, che potrebbe indicare che si tratti di carni provenienti da Paesi con standard produttivi significativamente diversi dai nostri, mescolate senza alcuna distinzione nel prodotto finale. Tutte queste lacune dietro le normative vengono sfruttate dall’industria alimentare per ottimizzare i costi di approvvigionamento.
Proprio la carne macinata è la più soggetta a questa pratica poiché i produttori possono variare le fonti di approvvigionamento seguendo le oscillazioni di prezzo del mercato globale, mantenendo etichette generiche che non richiedono continue modifiche. Quindi il consumatore non saprà mai con certezza cosa sta acquistando e cosa sta portando in tavola. Per esempio non avrà conoscenza:
Tutti dati che sarebbero essenziali da conoscere per il consumatore per fare delle scelte più consapevoli.
Un consumatore può tutelarsi sicuramente leggendo bene l’etichetta apposta sulla confezione, dato che può fare la differenza. In genere su questa è infatti indicato un codice alfanumerico che rivela il Paese di lavorazione finale e può essere verificato attraverso database online ufficiali.
Un altro elemento da leggere in etichetta è la data di confezionamento: se viene confezionata diversi giorni prima dell’acquisto, potrebbe aver subito lunghi trasporti o essere stata ottenuta da tagli meno freschi. Ovviamente adottare dei sistemi di codifica migliori vorrebbe dire garantire più trasparenza commerciale ai consumatori ed anche evitare rischi di sicurezza alimentare.
Infatti, in caso di allerta sanitaria, risalire alla fonte specifica diventa estremamente complesso quando le indicazioni di origine sono generiche. Noi, come consumatori possiamo effettuare delle scelte più consapevoli acquistando presso macellerie di fiducia o scegliendo prodotti da filiera corta che danno più certezza sulla provenienza del prodotto. Se si volesse continuare ad acquistare nei supermercati, invece, preferire le linee premium che indicano in modo più esplicito l’origine geografica della carne.
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